La Notte Santa

Vorrei insieme alla poesia che allego e alla discussione che ne è nata in più momenti, fermare qui gli occhi spalancati dei miei alunni -III D Scuola Mazzini di Frattamaggiore-, quando ho preso a leggere ad alta voce "La Notte Santa" di Guido Gozzano. E' stato difficile, per i bambini, accettare/capire che tutti negassero ospitalità a Giuseppe e Maria sebbene fossero in attesa di Gesù. "Non seppero riconoscere Gesù", ha detto Antonio. Cercarlo e non riconoscerlo! Abbiamo poi portato in scena i nostri dubbi e i versi della Notte Santa. (Pina Montesarchio - Natale 2009)

Giuseppe- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Pasquale D.F.- Il campanile scocca
lentamente le sei.

Rossella- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?

Sossio- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Rita- Il campanile scocca
lentamente le sette.

Giuseppe- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!

Antonio I.- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Giovanni- Il campanile scocca
lentamente le otto.

Giuseppe- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!

Camillo- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Lucia- Il campanile scocca
lentamente le nove.

Antonio P.- I proprietari dell’albergo volevano ospitare Giuseppe e Maria, solo che non avevano posto.

Sossio- Io credo che i locandieri non capirono che Giuseppe e Maria avevano veramente bisogno.

Giovanni- E’ il sentimento che ci fa capire se un’altra persona ha bisogno.

Maestra Pina- Che cos’è il sentimento?

Giovanni- Il sentimento sta nel tono di voce. I locandieri dovevano capire dal modo di parlare che Giuseppe e Maria stavano veramente in difficoltà.

Umberto T.- Non è solo il tono di voce ma anche la stanchezza di Giuseppe e Maria.

Maria Pia- Una volta ho visto un bambino in piazza che chiedeva soldini, si vedeva che era povero. Mamma gli diede cinque monetine.

Giovanni- E’ il sentimento che ha fatto capire a Maria Pia e alla mamma che quel bambino aveva bisogno di aiuto.

Pasquale D.F.- Il sentimento è come una spina che si attacca all’elettricità. Funziona e ti fa essere preoccupato per l’altro. Ma nei locandieri questa spina non si accese.

Umberto T.- Il sentimento ti fa dispiacere se vedi un bambino povero...vorresti che stesse bene come noi.

Rossella- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!

Rocco- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Antonio P.- Il campanile scocca
lentamente le dieci.

Luigi- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?

Daniele- L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Miriam- Il campanile scocca
le undici lentamente.

Umberto C.- Ci vorrebbero dei volontari.

Maestra Pina- Cosa sono i volontari?

Umberto C.- E’ chi aiuta una persona che è stanca.

Sossio- Il volontario condivide le difficoltà di chi ha bisogno di aiuto.

Antonio P.- Chi è volontario fa un lavoro e viene pagato.

Giovanni- Non deve essere pagato. Volontario è la persona che vuole dare una mano.

Pasquale D.F.- Volontario è diventare la spalla di un altro, è diventare sostegno di un altro.

Giovanni- Volontario viene da “volontà”, che vuole fare.

Maestra Pina- Una banda di delinquenti fa sapere di avere bisogni dell’aiuto di un’altra persona per aumentare il numero delle rapine. Un ragazzo offre il suo aiuto. Possiamo dire che questo ragazzo è un volontario?

Giovanni- Secondo me si.

Maestra Pina- Quindi la parola “aiuto” viene usata per indicare situazioni in cui si dà una mano per il bene di tutti e in situazioni in cui si dà una mano per distruggere. Troviamo una parola per dire “l’aiuto” che serve a tutti?

Luigi- Aiuto---GUAI. Ho trovato, diciamo guai. L’aiuto vero è quando si dà una mano a chi sta nei guai.

Giuseppe- La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta.

Pasquale D.A.- Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

Da noi non nasce più nessuno: non ci sono più bambini fra noi. Il solo bambino delle nostre case saresti tu, Gesù , ma sei un bambino di gesso! Nulla più triste dei nostri presepi: in questo mondo dove nessuno più attende nessuno. Per te, Gesù vero, non c’è posto nelle nostre case, nei nostri palazzi, neppure in certe chiese, anche se le tue insegne pendono da tutte le pareti. Di te abbiamo fatto un Cristo innocuo: che non faccia male e non disturbi. Un Cristo appena ornamentale. Non un segno di cercare oltre, un segno che almeno una chiesa creda che attendiamo ancora. Eppure tu vieni, Gesù; tu non puoi non venire. Vieni sempre, Gesù. E vieni per conto tuo, vieni perché vuoi venire .E’ così la legge dell’amore. E vieni non solo là dove fiorisce ancora un’umanità silenziosa e desolata, dove ci sono ancora bimbi che nascono; dove non si ammazza e non si esclude nessuno, pur nel poco che uno possiede ,e insieme si divide il pane. Ma vieni anche fra noi, nelle nostre case così ingombre di cose inutili. (Preghiera di Natale di David Maria Turoldo)